Ifantria (bruco americano)

Ifantria larvaDISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
L’ifantria è diffusa nel Nord Italia in tutta la Pianura Padana, dal Piemonte al Friuli, e con qualche focolaio anche nell’Italia centrale. In Lombardia l’insetto è stato segnalato all’inizio degli anni ’80, nel mantovano, da dove si è poi diffuso nelle provincie limitrofe, per invadere poi tutte le altre provincie della regione. Periodicamente si registra in molte zone del nostro territorio e dei comuni contermini l’infestazione delle piante da parte di Hyphantria cunea o Ifantria americana (bruco americano), un lepidottero defogliatore polifago di provenienza nord-americana, che nello stadio larvale assomiglia molto alla Processionaria del pino.

DIFFERENZE TRA IFANTRIA E PROCESSIONARIA
Anche se nella fase larvale Ifantria assomiglia alla Processionaria del Pino, esistono diverse differenze sostanziali:
– H. cunea è innocua per l’uomo e per gli animali;
– H. cunea è estremamente polifaga e attacca numerose specie di latifoglie, ma non è presente sui pini e conifere in genere;
– H. cunea non costruisce i tipici nidi bianchi cotonosi della processionaria ma ragnatele di fili sericei intorno ai germogli dove le larve di prima età si nutrono e trovano riparo;
– le larve di H. cunea sono presenti nel mese di agosto mentre le larve di processionaria in primavera (quando scendono dai nidi per interrarsi e proseguire il ciclo biologico);
– H. cunea non rappresenta un rischio sanitario per l’uomo e gli animali comeifantria adulto Processionaria e gli interventi di lotta devono essere attuati solo per limitare l’infestazione e quindi il danno sulle piante.
In ambito urbano i disagi maggiori in caso di forti infestazioni sono rappresentati dalle larve che, soprattutto quelle della generazione estiva, raggiunta la maturità a fine agosto-inizio settembre, abbandonano la vegetazione per raggiungere i ricoveri dove incrisalidare e svernare. Quando una massiccia infestazione avviene in prossimità di zone abitate, è facile scorgere miriadi di bruchi dirigersi verso gli edifici e risalire i muri alla ricerca di un nascondiglio, che trovano sotto le tegole, le grondaie o gli infissi o addirittura all’interno delle abitazioni, penetrando attraverso le finestre lasciate aperte.

Il bruco americano non è pericoloso né per l'uomo né per gli animali e anche se toccato direttamente non produce irritazione della pelle e la sua proliferazione causa unicamente defogliazioni molto evidenti.
La lotta può essere eseguita meccanicamente mediante rimozione dei rami infestati e relativa distruzione o chimicamente mediante apposizione di trappole di cattura massale.

MECCANISMI DI LOTTA
La lotta può essere effettuata mediante:
–monitoraggi sulle specie particolarmente suscettibili all’insetto (gelso e acero negundo);
– Asportazione e distruzione dei nidi del lepidottero man mano questi si sviluppano sulla chioma. Con attacchi lievi, limitati a poche piante è consigliabile tagliare i rami contenenti le larve e distruggerli tempestivamente per abbassare il potenziale infestante.  In questo modo si eliminano le giovani larve che vivono in forma gregaria all’interno dei nidi stessi; è bene intervenire quando questi sono ancora composti da 3-5 foglie;
– Trattamenti biologici. H.cunea è efficacemente controllata da un preparato microbiologico: Bacillus thuringiensis ssp.kurstaki, innocuo per l’uomo e per gli animali. Il trattamento deve essere effettuato quando le larve sono ancora piccole, nelle ore serali ed in assenza di previsione di piogge. Si può effettuare una seconda distribuzione del prodotto, attenendosi comunque alle indicazioni riportate in etichetta. Relativamente all’attrezzatura meccanica da utilizzare per la distribuzione del formulato, si ricorda di verificare che tutta la chioma sia irrorata in maniera uniforme, in particolare sulle parti periferiche dove le larve si localizzano più frequentemente. In genere si consiglia di intervenire contro le larve di seconda generazione (indicativamente a fine luglio – inizio agosto) e di limitarsi all’asportazione meccanica dei nidi nei confronti di quelle di prima generazione.
L’efficacia del trattamento – anche a difesa delle alberate stradali – è garantita dalla tempestività dell’intervento sulle larve giovani (meno di 1,5 cm di lunghezza) e dalla corretta esecuzione. È conveniente eseguire il trattamento in prima mattina o tardo pomeriggio/sera, quando minore è l’evaporazione, più lenta l’attività di degradazione del bioinsetticida per opera dei raggi ultravioletti e minore la temperatura. Per meglio far aderire il prodotto alla vegetazione si consiglia di aggiungere alla miscela un bagnante, mentre l’aggiunta di uno stimolante alimentare accresce l’appetibilità del preparato nei confronti dei bruchi. I formulati a base Bacillus sono stati capaci di controllare efficacemente anche le larve più cresciute, purché in attività trofica, impiegando le dosi massime riportate in etichetta.
In situazioni di emergenza, quando si è di fronte ad attacchi particolarmente intensi che non sono stati controllati per tempo, si può utilizzare Piretro naturale che è meno dannoso sull’ambiente rispetto agli insetticidi di sintesi. Si consiglia di EVITARE INTERVENTI CON INSETTICIDI DI SINTESI A LUNGA PERSISTENZA, DANNOSI PER L’UOMO L’AMBIENTE E L’ENTOMOFAUNA UTILE O GLI INTERVENTI ENDOTERAPICI, DANNOSI PER LE PIANTE.